Il Range Slider è una funzione introdotta con la versione 2.8 di ArcGIS Pro che permette di filtrare e “sezionare” degli intervalli di dati per i layer contenuti nella propria mappa, ad esempio consente di consultare per piano un complesso di differenti edifici o di animare la successione storica di eventi sismici.

Questo strumento, allo stesso modo delle definition query, consente al tecnico o all’utente di concentrarsi su una porzione più significativa dei dati al momento della loro visualizzazione in mappa e analisi. Oltre a questa funzione di “filtro”, il Range Slider possiede delle funzionalità proprie utili in ambito multidisciplinare.

Impostare i range

Per impostare degli intervalli in un layer è necessario per prima cosa andare nelle sue Proprietà e selezionare il campo utile per le analisi. Tra i campi è possibile selezionare unicamente quelli numerici,  interi o decimali (sono ammessi i campi integer, short o long e float singledouble).

Se non si ha a disposizione un campo numerico è necessario crearlo e le Attribute Rule (di cui abbiamo già parlato in questo blog) possono essere molto efficaci per compilarlo sulla base di un valore testuale imputato in un altro campo testuale.

Per aggiungere un range dovremo seguire questi passaggi:

  1. Aprire le Proprietà dal Content Pane con click destro sul layer di nostro interesse
  2. Selezionare la tab Range
  3. Cliccare Aggiungi Range
  4. Scegliere il campo di cui vogliamo impostare l’intervallo dalla lista che ci compare (di default il range sarà calcolato utilizzando tutti i record del layer; nel caso però in cui i dati da analizzare fossero troppi potremmo ottenere un warning e l’avviso che il range verrà calcolato solo su una parte dei record. Sarà necessario quindi premere “Calcola” per forzare ArcGIS Pro all’uso di tutti i record del layer, fig. 1)
  5. Definire un alias per l’intervallo dei valori desiderati in modo da semplificarne l’identificazione (questo è un passaggio opzionale, ma può rivelarsi molto comodo)
  6. Selezionare “Aggiungi” per inserire il range
  7. Cliccando su “Aggiungi Range” vi è la possibilità di aggiungere anche altri intervalli per lo stesso layer
  8. La matita accanto ai range definiti rende possibile modificarne il nome o i valori massimi/minimi, mentre la X rossa consente di eliminarli (fig. 2)
  9. Cliccare Ok per chiudere la finestra delle proprietà

La tab Range

Dopo queste operazioni il Range Slider apparirà sulla destra della mappa o della scena; in alto nella ribbon invece sarà visibile la tab Range, accanto alla tab Share. Questa tab permette di configurare le impostazioni degli intervalli creati e di scegliere quali mantenere attivi.

Tab Range
Tab Range in ArcGIS Pro

Nella tab sono presenti i seguenti gruppi:

  • Vista: permette di accendere e spegnere il Range Filter in mappa
  • Range Attivo: rende possibile selezionare l’intervallo con cui interagire tra quelli creati, tutti gli altri diventano locked (inattivi, con funzione di filtro dei dati).
  • Current Range: questo gruppo controlla l’ampiezza dei valori utilizzabili con lo slider, selezionando il valore massimo e minimo (insieme ad altre opzioni) tra quelli impostati nelle proprietà del layer
  • Step: consente di definire di quanto si può muovere lo slider attraverso i comandi “successivo” o “precedente”, ottenendo in questo modo un avanzamento fisso
  • Playback: regola il comportamento del range quando viene utilizzata la funzione play che attiva il passaggio automatico tra gli step selezionati lungo lo slider, come se fosse un’animazione
  • Estensione Massima: da questo gruppo è possibile gestire l’estensione massima del Range Slider che sarà visualizzata premendo il comando Full Extent; è possibile modificare quella di un singolo layer per volta o di tutti i layer insieme

Esiste anche la possibilità di rimuovere il range impostato per osservare i dati senza alcun vincolo di intervallo oppure di vedere alternativamente quelli compresi o esclusi.

Il Range Slider

Lo slider visibile nel Map Frame è lo strumento che consente di interagire con i dati modificando il valore minimo e massimo dell’intervallo o di alterare il range preso in esame, senza modificare ciò che abbiamo definito nelle proprietà del layer.

Per interagirvi è necessario muovere il puntatore vicino allo slider che diventa di conseguenza visibile, mentre quando non in uso rimane trasparente. 

Range slider
Lo slider di ArcGIS Pro. Sulla sinistra è visibile il range slider con selezionato un intervallo, sulla destra lo slider semplificato per valori integer Fonte.

È possibile ridurne le dimensioni per non distogliere il focus dalla mappa o dalla scena, oltre che nasconderlo per farlo riapparire a proprio piacimento utilizzando la freccia posta in basso.

I limiti possono essere modificati anche manualmente, cliccando col mouse sui valori numerici per poi digitare la cifra utile. Questa modalità si rivela adatta soprattutto nel caso di grandi range di dati di cui vogliamo osservarne solo una parte selezionandola tra valori specifici di nostro interesse. 

L’intero intervallo compreso tra gli slider può essere alzato o abbassato (premendo alla metà dell’intervallo attivo) per mantenere lo stesso numero di valori al suo interno, ma cambiando così il minimo e il massimo.

Una funzione molto utile è la possibilità di impostare un Range Slider semplificato, in caso di layer con campi popolati da numeri interi “integer“. Questa applicazione è particolarmente efficace ed intuitiva nel caso di intervalli contenuti come il numero dei piani di un edificio e permette di cambiare tra i vari step del range più rapidamente.

Il Range Filter e i layer

Le tipologie di layer in cui è possibile definire un set di range sono Feature Class, Mosaic Dataset, NetCDF layer, Image Service e Feature Service.

È fondamentale osservare che ogni layer può avere più range configurati, tuttavia è possibile attivarne e perciò modificarne solamente uno per volta. Tutti gli altri rimarranno inattivi (locked) e si comporteranno da “definition query” filtrando le feature che non soddisfano i criteri dell’intervallo desiderato.

Il range attivo per un layer  può essere cambiato ogni volta che lo si desidera, di conseguenza lo slider e l’intervallo dei dati visualizzati verranno aggiornati. Si può modificare il range attivo in due modi, dalla tab Range nel gruppo Active Range, o nelle proprietà del layer. Cambiare quello attivo comporterà che tutti gli altri range definiti nelle proprietà diventeranno automaticamente locked.
È possibile inoltre, fare in modo che il range sia attivo su più layer in contemporanea, per farlo è necessario che i range con cui vogliamo interagire abbiano lo stesso nome (l’alias torna molto utile per questo scopo).

L’efficacia del definire più range per un layer è evidente dall’esempio di un edificio di cui si vogliano visualizzare per piano i soli locali con capienza superiore a 50 persone. Per realizzarlo è necessario in primis creare, nelle proprietà del layer preso in esame, i due range, uno per i piani dell’edifico e l’altro per la capienza delle unità. Successivamente sarà possibile attivare il range Slider sui floor e utilizzare un Locked Range per filtrare i soli locali con capienza maggiore di 50.

Esempi di Funzionalità del Range Filter in ArcGIS Pro

Come abbiamo visto l’utilità di questo strumento non è solamente limitata a fare da ulteriore filtro ai dati. Una delle funzionalità migliori in questo momento in cui il rapporto tra BIM e GIS è in evoluzione costante, è la possibilità di visualizzare il piano di uno o più edifici (e di conseguenza le planimetrie) attraverso lo scorrimento dello slider tra gli step dell’intervallo impostato.

In ArcGIS Pro questa possibilità è valorizzata dalla facilità con cui possiamo eseguire i passaggi per la creazione del Range Filter e dall’interazione con i dati che ci consente quest’ultimo.

In pochi minuti possiamo infatti modificare le proprietà dei layer di nostro interesse (seguendo i passaggi descritti sopra) e adottare degli alias, per gestire tutti i layer che rappresentano parte della pianta di un edificio in contemporanea.

Di conseguenza nel momento in cui per più layer abbiamo lo stesso nome dei range attivi (equivalente per esempio al campo che indica i piani) è possibile osservare le planimetrie di un edificio comprensive di tutti gli eventuali layer di dettaglio, come le unità, la posizione dei serramenti e degli impianti, cambiando piano o quota a piacimento e visualizzandoli tutti nello stesso momento.

In questo modo si possono visualizzare e alternare in mappa numerosi layer poligonali, puntuali e lineari in un solo step. Facilita e velocizza così il lavoro permettendo di evidenziare tutti gli elementi di una pianta presenti in uno specifico piano senza dover fare una definition query per ogni layer. Questo permette di avere una sinergia migliore con i formati provenienti da piattaforme BIM.

Esri mette a disposizione una banca dati come esempio da utilizzare per i propri test o per riutilizzarne la struttura disponibile a questo indirizzo.

Esempio di Range Filter Fonte.

La possibilità di mettere il check per utilizzare il Range Slider semplificato ci permette inoltre di passare ancor più rapidamente tra tutti gli elementi del piano primo a tutti quelli del piano secondo, sia l’elemento di nostro interesse una villetta a schiera o un intero quartiere.

In aggiunta con Pro anche la visualizzazione 3D consente di osservare come si compone un edificio aprendo nuove possibilità all’uso di questo strumento all’interno di scenari multidisciplinari BIM-GIS.
In questo modo la rappresentazione dei dati per un tecnico ne risulta velocizzata e semplificata grazie ad uno strumento che richiede una fase di impostazione iniziale molto breve, ma che accelera la visualizzazione dei dati e quindi anche la realizzazione dei layout. Inoltre ne beneficia non poco anche la restituzione dei dati ai clienti grazie alla possibilità di realizzare automatismi ed effetti come con il playback e le animazioni.

 

Range Filter
Esempio di Visualizzazione 3D di un edificio in Pro con il range slider attivo nella sua versione semplificata per campi con valori integer Fonte .

 

Esempio di animazione basilare con Range Slider.

Il FloorFilter, un’applicazione funzionale del Range Filter

Un ottimo esempio di questa funzione è visibile al seguente link dove ne osserviamo una prima versione applicata al Campus di Esri a Redlands in California.

FloorFilter widget | Sample Code | ArcGIS API for JavaScript 4.22 | ArcGIS Developer

FloorFilter Widget
Visualizzazione dei dati del campus di Esri a Redlands (CA) tramite il widget RangeFloor.

Questa semplice dimostrazione utilizza il FloorFilter widget con una configurazione minima per semplificare il processo di visualizzazione interno in una applicazione JavaScript. Il widget usa un layer vettoriale per visualizzare i piani e gli spazi interni. 

Altri esempi applicativi

Il Range Slider potrebbe avere molte applicazioni come l’analisi del valore immobiliare di alcuni edifici, rendendo possibile la visualizzazione dei fabbricati compresi  tra il 2010 e il 2020, osservandoli biennio per biennio tramite lo slider. In questo modo non solo quelli antecedenti e successivi vengono esclusi (come se fosse una query), ma i dati sono ulteriormente filtrati restituendo istantaneamente il risultato in mappa.

Un altro esempio che possiamo vedere riguarda lo studio delle infrastrutture in un dato territorio che hanno subito attività di manutenzione all’interno del biennio 18-20, è possibile “scorrere” questo periodo di tempo per mese vedendo quando ogni struttura è stata sottoposta a lavori senza dover modificare le proprietà del layer o effettuare alcuna nuova query.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto come implementare un Range Slider in ArcGIS Pro. Riassumiamo i passaggi principali:

  • impostare dalle proprietà dei layer il range e l’alias
  • utilizzare il widget dello slider e la tab Share per modificare la visualizzazione dei dati
  • creare facilmente layout e animazioni efficaci che mostrano gli step tra i dati

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