Recentemente OpenBIM ha introdotto una novità molto importante per chi si occupa di BIM per le infrastrutture: il nuovo formato IFC in versione 4.3. Tra i numerosi vantaggi, consente anche di condividere efficacemente i modelli BIM di infrastrutture tra piattaforme differenti.
Prima di questa versione del formato era necessario eseguire passaggi aggiuntivi e complicati per condividere modelli BIM di strade, ferrovie e reti di sottoservizi come acquedotti e fognature. Dapprima si dovevano generare dei solidi dai modelli, per poi associare a questi le informazioni necessarie.
Questo nuovo formato è invece molto promettente per quanto riguarda la condivisione di modelli BIM in ambiente GIS, consentendo in pochi step di passare da Civil 3D alla visualizzazione in ArcGIS Pro.
Da Civil 3D…
Il primo passaggio è quello, all’interno del software Civil 3D, di esportare il modello nel formato IFC 4.3 grazie alla nuova estensione dedicata, disponibile per le ultime versioni 2022, 2023 e 2024.
Una volta installata l’estensione, è possibile avviarla dalla riga di comando scrivendo IFCINFRAEXPORT o, per la versione 2024, utilizzare il comando integrato nella Componenti aggiuntivi della barra multifunzione.
È importante ricordare che i modelli BIM esportati in IFC 4.3 contengono anche tutte le informazioni associate e sono georeferenziati. Quindi, in ambiente GIS i modelli verranno posizionati correttamente sul territorio, ed una volta selezionati mostreranno in tabella attributi le informazioni associate.
…ad ArcGIS Pro
Una volta ottenuto il file IFC da Civil 3D è possibile avviare ArcGIS Pro.
Per importare i modelli basta solamente trascinare il file IFC nella scena tridimensionale. Vengono riconosciuti correttamente tutti gli elementi esportati e risultano posizionati nel luogo corretto, dato che ArcGIS rileva automaticamente la georeferenziazione del modello.
Il modello si inserisce nel contesto geografico circostante ed interagisce con la superficie d’appoggio di default. ESRI infatti mette a disposizione degli utenti di ArcGIS Pro i modelli digitali di elevazione di tutto il mondo. E per l’Italia ha già integrato TINItaly, il DEM Open di INGV, con risoluzione a 10 metri.
Qualora volessimo però inserire una superficie d’appoggio personalizzata, basterà esportare quella di progetto contenuta nel modello IFC in una Feature Class di tipo Multipatch e convertirla in un raster con un tool dedicato. Questa superficie potrà poi essere inserita nella sezione Ground della scena tridimensionale, diventando una delle superfici d’appoggio dei modelli BIM e dei dati GIS.
In questo articolo abbiamo visto un altro passo avanti nell’integrazione tra BIM e GIS. Qui puoi scoprire le ultime novità in tema.
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Ringraziamo il collega Giovanni Perego, detto GimmiGIS, con il quale abbiamo scritto questo articolo. Se vuoi seguire la stessa procedura con un taglio più BIM, leggi qui l’articolo di GimmiGIS sul suo blog