In occasione della Conferenza Esri Italia 2021 Digital Week  abbiamo intervistato Francesca Cella di Centro Studi PIM che ci raccontato la sua esperienza.

Il Centro Studi PIM è una realtà storica che da sempre si occupa di analisi territoriale e che, grazie al suo know how, riveste un ruolo centrale nell’ambito della pianificazione urbanistica milanese e non solo.

Abbiamo voluto approfondire alcuni aspetti dell’Ente attraverso una intervista a Francesca Cella, responsabile SIT e Banche Dati del Centro Studi PIM.

 Di cosa si occupa il Centro Studi PIM? Quali sono i progetti più interessanti che state portando avanti?

Il Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana, nato nel 1961 come Centro Studi Piano Intercomunale Milanese, è un’Associazione volontaria di Enti locali dell’area milanese, senza scopi di lucro. I soci sono la Città Metropolitana di Milano, la Provincia di Monza e Brianza, i Comuni di Milano, di Lecco e ad oggi altri 72 Comuni prevalentemente della CMM e della provincia di Monza.

Il nostro lavoro è di supporto operativo e tecnico-scientifico agli enti associati, e ad altri soggetti pubblici e privati. Realizziamo studi, piani e progetti in materia di pianificazione-programmazione territoriale, infrastrutturale, ambientale e in tema di sviluppo socio-economico locale. Accompagniamo i soci nei processi di concertazione delle politiche territoriali.

All’interno del Centro abbiamo professionisti che si occupano di territorio e urbanistica, di economia regionale, viabilità e trasporti, delle tecnologie ambientali e della pianificazione paesistica, della progettazione e gestione di sistemi informativi territoriali. Ci caratterizza una profonda conoscenza della realtà milanese e lombarda, delle sue trasformazioni fisiche, delle dinamiche socio-economiche e politiche, e dei piani e progetti che si sono succeduti negli ultimi decenni. E li archiviamo e monitoriamo attraverso un Sistema Informativo Territoriale.

Gli ultimi progetti particolarmente innovativi a cui stiamo lavorando sono un portale che abbiamo chiamato FABPIM, ovvero Facilitazione Abilitazione Bandi, attraverso cui si offrono informazioni, orientamento e accompagnamento sulle opportunità di bandi regionali, nazionali ed europei per i soci PIM.

Abbiamo anche avviato una collaborazione al progetto Forestami, un importante progetto in cui si prevede di piantare nel territorio della Città Metropolitana di Milano 3 milioni di alberi entro il 2030. Il Centro Studi PIM sta fornendo un meccanismo per rappresentare i dati geografici tramite vector tiles. I dati, per ora raccolti dal Politecnico di Milano, vengono rappresentati sul portale di Forestami in frame che agiscono come semplici mappe interattive; ovvero alcuni dati sono interrogabili per alcuni tematismi e nel tempo (per ora si coprono i tre anni dal 2018 al 2020), ed hanno un’ottima velocità di caricamento, per una notevole mole di dati.

Il vostro centro studi è fortemente territorializzato e a servizio dell’area milanese. Come sta cambiando la definizione urbanistica e territoriale di Milano, grazie anche alle nuove tecnologie? Ci sono esigenze diverse rispetto al passato?

 La digitalizzazione sta giocando una partita importante per lo svecchiamento della Pubblica Amministrazione, e i settori urbanistici e territoriali sono fra i più coinvolti. Ma è ancora agli inizi. Stiamo muovendo i primi timidi passi, rispetto al potenziale di capacità che le nuove tecnologie mettono a disposizione.

Il primo step, con il lancio del progetto Inspire della Comunità Europea (2007) che ha messo un po’ d’ordine in tema di dati digitali e quindi anche di dati geografici, ha suscitato grandi entusiasmi, anche tra i Comuni nostri soci. Ha fatto sperare che in poco tempo sarebbe cambiato il modo di lavorare, che si sarebbero archiviati definitivamente i vecchi modelli lavorativi, generando a cascata la capacità di tenere monitorati e aggiornati digitalmente i dati geografici del nostro territorio. In effetti Inspire ha prodotto un buon miglioramento della conoscenza dei dati geografici nella pubblica amministrazione. Ha messo a sistema i dati che prima venivano raccolti nei modi più disparati e incompatibili fra loro. Se oggi molti dati sono confrontabili su tutto il territorio nazionale, è grazie alla sistematizzazione indicata da Inspire. Infine, non dimentichiamo che ha sbloccato la circolazione dei dati appoggiando l’OpenData.

Ora siamo in un periodo più confuso, e non sto naturalmente parlando di quanto provocato dalla pandemia. La sensazione è che il ventaglio di opportunità sull’uso dei dati geografici si sia aperto così tanto da lasciare spaesati. Le possibilità nell’uso dei dati territoriali sono così tante da sembrare davvero infinite. Sembra più difficile stabilire quale strada intraprendere. Vedo in generale un atteggiamento più esitante.

Secondo Lei le soluzioni GIS costituiscono ormai uno strumento indispensabile per ottimizzare tempi e risorse e supportare il processo decisionale nella pianificazione urbanistica?

Io penso sia vero, i GIS sono uno strumento indispensabile, anche se vedo ancora qualche Ufficio Tecnico Comunale, che sono il mio interlocutore preferenziale, che utilizzando bene il CAD, fa molta resistenza ad abbandonarlo a favore del GIS. Non è chiaro proprio a tutti l’enorme vantaggio del database incorporato al GIS, il fatto che renda disponibile una mole di dati potenzialmente infinita.   Però la scena del Tecnico che apriva il faldone cartaceo alla ricerca del dato necessario, che io ben ricordo, oggi è molto più rara. E l’opportunità di avere i dati digitali pronti alla lettura, direttamente a partire dal poligono di una carta geografica, è abbastanza allettante da aver convinto una buona parte degli Uffici Tecnici. Quindi sì, possiamo dire che i Tecnici Comunali si stiano prevalentemente orientando verso un uso sempre più massiccio e consapevole dei software GIS.

Il modello GIS sta diventando indispensabile non solo come metodo di analisi, ma anche per la divulgazione dei dati verso i propri concittadini. Funziona bene anche l’emulazione: in alcuni Comuni minori vedono le applicazioni sviluppate per i grandi Comuni, dati interrogabili con carte geografiche estremamente chiare e efficaci, e vogliono adottarle. Così anche nei piccoli Comuni spesso si attivano per realizzare applicazioni, pagine web o comunicazioni attraverso i social network, che diano diffusione ai propri dati territoriali.

Quali altri strumenti state sperimentando per i vostri studi?

In questi ultimi anni non mi sono più capitate analisi statistiche complesse all’interno delle quali applicare strumentazioni GIS avanzate, con funzioni matematiche o spaziali.

Quello che utilizziamo in prevalenza, al Centro Studi PIM, riguarda la gestione dei dati: la maggior parte dei quali è archiviata in un database Postgres Enterprise che gestiamo con ArcGIS Pro grazie ad una licenza ArcGIS Server Basic. I risultati sono ottimi, funziona molto bene ed è in grado di gestire mediamente cinque-sei accessi in contemporanea. Anche in caso di editing, con il versioning funziona tutto bene: un grande passo avanti rispetto ai file geodatabase.

Diverso è il discorso quando si affronta il tema della rappresentazione grafica dei risultati in GIS: di norma ancora la scelta ricade sui programmi di disegno, tipicamente la suite Adobe. Da questo punto di vista il GIS ancora non riesce a competere con la versatilità di programmi come Adobe Illustrator, per cui la parte visual è ancora più efficace.

Oggi la rappresentazione finale dei dati, la comunicazione pubblica non può più essere “standard”, ma il linguaggio visivo deve risultare accattivante e chiaro, anche per i meno esperti. É sempre più difficile raggiungere l’obiettivo di far leggere una mappa o in generale un Report. Per questo motivo siamo sempre alla ricerca di nuovi effetti, idee che attirino l’attenzione e valorizzino meglio ciò che mostriamo. A questo scopo inizieremo a breve a sperimentare le Dashboard di ArcGIS Online, come da proposta di One Team.

Che tipo di collaborazione avete avviato con One Team?

Fino allo scorso anno siamo stati supportati per i problemi di messa a punto del database. Ora che siamo a regime, inizieremo a breve, come detto prima, a sperimentare la Dashboard di ArcGIS Online.

In genere preferiamo fare tutto da noi, ma sapere di poter contare sulle loro capacità tecniche, avere l’opportunità di un supporto, che fino ad ora non è mai mancato da parte di OneTeam, è una spinta a provare anche funzioni nuove, modalità ancora non sperimentate.

Per esempio, in questo ultimo caso abbiamo visto un portale con una nuova e bellissima rappresentazione statistica e geografica di dati territoriali, abbiamo chiesto a One Team come si poteva raggiungere un simile risultato e siamo stati introdotti all’uso della Dashboard ed è anche stato approntato in breve tempo un corso per apprenderne l’uso. Questo è il supporto più efficace.

Quali sono i vantaggi che avete ottenuto grazie a questa collaborazione?

La conoscenza degli strumenti aggiornati da parte dei tecnici di One Team è di grande aiuto e stimolo. Un caso pratico: fino a pochi anni fa, con l’uso dei file geodatabase ci capitava spessissimo di avere difficoltà nell’uso sincrono. Capitava che i progetti di ArcMap non si aprissero proprio, costringendo ad attese estenuanti. Sottoposto il problema a One Team è stata suggerita la soluzione e l’accompagnamento alla sua realizzazione, ovvero la licenza ArcGIS Server.

Ora sta avvenendo di nuovo con la nuova applicazione ArcGIS Dashboard. Un’app disponibile su ArcGIS Online che permette di creare una pagina web contenente mappe e grafici interattivi tra loro. Utilizza le risorse pubblicate su ArcGIS Online ed è perfetta per monitorare eventi ed attività in tempo reale, mostrandone statistiche ed informazioni geografiche.

Questo ci fa sentire più liberi di sperimentare, di tentare nuove strade, sapendo che dove non si arriva da soli, ci si può arrivare accompagnati. Almeno ci si può provare.

Lo staff di One Team ringrazia Francesca Cella e il centro Studi PIM per la disponibilità.

Per maggiori informazioni sul mondo Esri contatta lo staff GIS di One Team via mail scrivendo a gis@oneteam.it o chiamaci allo 0247719331.

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